tradimenti
Dedicato ad un marito

28.10.2022 |
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"Mi chinai verso di lei ed iniziai a leccare e baciare quelle belle tette che per troppo tempo erano state nascoste..."
L'inaspettato "successo" delle mie esperienze/racconti mi ha fatto ricevere messaggi ed inviti da coppie e singole. Chattando con una di queste coppie è nata una richiesta particolare che ha subito acceso il mio interesse.
Avrei dovuto incontrare la lei e documentare l'appuntamento con foto/audio/video ma soprattutto con un racconto.
Quindi, dato che sono una persona di parola, buona lettura...
Le loro foto mi avevano subito colpito, in forma senza essere palestrati, molto giovanili anche se over 35, ma soprattutto sembravano ragazzi alla mano, i classici della porta accanto.
Non ci volle molto a convincermi del loro piano.
Chattammo per un'intera sera facendo salire voglia ed eccitazione finchè ci scambiammo WhatsApp per organizzare l'appuntamento alla prima occasione.
Già il giorno seguente non stavamo nella pelle ed annullando gli impegni serali decidemmo di agire la sera stessa.
Avevamo creato una chat a tre ma solo io e lei interagivamo, lui era spettatore.
Dal primo pomeriggio iniziarono gli stuzzicamenti, una foto vedo non vedo, un'esperienza passata, una fantasia, insomma c'era decisamente sintonia ed il pathos era crescente.
Mi chiese di presentarmi a casa sua/loro alle 21, con il favore delle tenebre che avrebbero dovuto rendere quest'esperienza ancora più intrigante e "clandestina".
Considerata l'ottobrata decisi di prendere il motorino e mi vestii leggero, pantaloni, maglietta, maglioncino e giacchetta just in case, afferrai una buona bottiglia di vino dal carrello minibar di casa ed in un quarto d'ora arrivai sotto al portone di questo bel palazzo all'interno della cerchia dei bastioni di Milano.
Mi guardai intorno, osservai passanti e finestre, poi scrissi "Sono sotto...", la risposta si fece attendere qualche interminabile minuto ma poi "Citofona *******" ed in men che non si dica ero sul pianerottolo.
Mi aspettava con la porta socchiusa questa fantastica venere, vestitino rosso, tacchi certamente non da casa, lunghi e lisci capelli sciolti ed un profumo inebriante.
"Buonasera" fu la prima e scontata parola che ci scambiammo, dopodichè si affretto a farmi entrare e mi fece strada per il lungo corridoio che portava ad una bella sala/cucina con un'isola con fornelli e sgabelli al centro ed un lungo divano alla parete opposta alla finestre.
"Ho portato qualcosa da bere per riscaldare l'atmosfera, nel caso ce ne fosse bisogno" dissi strappandole un sorriso mentre con la mano mi indicò un decanter e due calici già pronti all'uso sul pianale della parete di fianco al lavandino.
Così ci accomodammo sugli sgabelli dell'isola ed iniziammo a sorseggiare il rosso.
Il suo vestitino era imbarazzantemente corto e gli sgabelli troppo alti anche per i suoi tacchi, così potevo ammirare le sue gambe nude, dritte e longilinee che appena sfioravano terra.
Tra una chiacchiera, un sorso ed un complimento alla casa le dissi che mi stavo dimenticando una cosa, tirai fuori il cellulare e scattai una foto delle sue gambe (facendone intravedere una mia) e la condivisi nel nostro gruppo.
La cosa la divertii tanto che si mise in posa allargando dolcemente le gambe, ma coprendosi lì in mezzo con il calice e con la sua mano
"Fammene una così"
Ed anche quella fu subito condivisa
Il ghiaccio si era rotto o meglio sciolto e quel naturale velo di imbarazzo era ormai svanito.
Era ormai un gioco di sguardi, parole, cercati ma impalpabili contatti, gamba contro gamba, mano contro gamba, mentre ci avvicinavamo sempre di più...
Poi le appoggiai la mano sulla nuda e liscia coscia e la accarezzai, mi sorrise, ed appoggiando il calice al marmo si accomodò sullo schienale dello sgabello ed aprì le gambe in segno di invito...
La mia mano scivolò su per l'interno coscia fino a sfiorare le sue mutandine di pizzo nero di cui ora avevo una fantastica visione.
La toccai lì in mezzo ed iniziai un sensuale massaggio, sembrava non venisse toccata così da un po'.
Posai il bicchiere e con l'altra mano iniziai a palparla, dal fianco al seno stretto in quel vestitino, le abbassai la sottile spallina, poi l'altra, poi con le mani le tirai giù il vestitino liberandole il seno dai capezzoli già duri...
Mi chinai verso di lei ed iniziai a leccare e baciare quelle belle tette che per troppo tempo erano state nascoste.
Prima una poi l'altra per non fare un torto a nessuna e poi iniziai a mordicchiare e stringere quei bei chiodini vogliosi che puntavano verso di me.
Con la mano nel frattempo salii verso il collo e la massaggiai dietro e davanti tenendola con vigore, poi avvicinai la mano al suo viso, la accarezzai e con il pollice le sfiorai le labbra...
Era vogliosa...
Tanto che dapprima assestò qualche morsetto giocoso al mio dito ma poi lo prese in bocca ed iniziò a succhiarlo... Così la volevo.
"Ho altro per te da succhiare" le sussurrai banalmente
"Non vedo l'ora, voglio sentirmi troia stasera" rispose appoggiandomi la mano sul pacco
Mi alzai e lei si inginocchiò ai miei piedi, mi sbottonò cintura e pantaloni e mi infilò una mano nei boxer...
Partì testandomi le palle che avevo rasato alla perfezione per l'occasione e poi salì prendendo in mano il mio cazzo, come se me lo volesse strappare.
Mi guardò e sorrise mentre con entrambe le mani mi abbassava i boxer facendo cadere il mio pisellone barzotto davanti al suo viso...
"Fammi vedere come lo tratti" le dissi facendo una foto dalla mia posizione privilegiata
Lei iniziò un dolce ma deciso scappellamento che di tanto in tanto accompagnava da una leccata o una succhiata...
"Vuoi sentirlo diventare duro in bocca?"
Avevo capito chi avevo davanti, era un'adulatrice del cazzo e quella sera voleva sentirsi puttana.
"Sìsì" rispose felice mentre mi fece cenno di accomodarmi sul divano...
Tolti rapidamente, scarpe, pantaloni e boxer mi accomodai sul divano massaggiandomi e segandomi la verga con le gambe aperte, lei si inginocchiò davanti a me ed allontanando le mie mani iniziò un master pompino...
Con passione e dovizia mi teneva fermo il cazzone con una mano alla base e mi succhiava voracemente quasi volesse esser subito schizzata.
Allora la presi per la nuca e le spinsi la faccia su di me, volevo farglielo sentire in gola, volevo farla sentire troia, usata da un quasi sconosciuto...
Poi le dieti tregua e le ordinai di leccarmi le palle, mentre mi sistemavo comodamente affinchè potesse raggiungere anche la parte inferiore...
Non si fece pregare e le sue labbra e la sua lingua si poggiarono sul mio gonfio scroto mentre massaggiavo il mio cazzo.
Le presi la testa e la spinsi più in basso, quella troia capì al volo e iniziò a leccare sempre più giù in cerca del mio culo...
Avrei potuto finire lì, avrei potuto sborrare, ma non è per quello che ero lì, il gioco era più complesso...
La aiutai ad alzarsi e la feci sedere su di me...
Naturalmente inizioo a strusciare le sue mutandine contro il mio cazzo nudo e irto mentre io le sollevavo il già corto vestitino fino alla vita...
La strinsi con una mano la chiappa e le dissi "Cavalca questo cazzo, è tuo"
Lei sorrise ed si sfilò le mutandine in modo provocante alzandosi in piedi, poi si risedette su di me ed afferrò il mio cazzo per spingerlo dentro a sè...
La cappella fu subito inghiottita in quella figa solo all'apparenza stretta ed agghindata da una striscia di pelo curato a mo' di cresta.
Non ci volle molto prima che anche il resto del cazzo scomparve dalla mia vista mentre la sua mimica non tratteneva il piacere.
Ora poteva sentirsi davvero puttana, ed infatti iniziò una cavalcata solo per i primi istanti lenta, poi sempre più intensa, veloce e profonda, mentre le sue zizze mi ballavano davanti.
La afferrai per il culo per darle ancora più potenza, le spalancai le chiappe come a volerle staccare e le assestai degli schiaffi a mano aperta che bruciavano a me, figuriamoci a lei...
Ma niente poteva distrarla da quel cazzo che si stava consumando, quasi io non fossì lì, quasi fosse una questione tra di loro.
Io dal canto mio facevo di tutto per aiutarla nel suo scopo allargandole il culo per una migliore penetrazione e sostenendola assecondando il suo movimento verticale.
Ero stato fortunato, avevo incontrato una donna vogliosa, che pensa al proprio piacere senza fronzoli e che non se ne vergogna.
Poi la mia mano scivolò in mezzo al suo culo e con il dito iniziai un insistente massaggio all'ano...
Non ci andai per il sottile e quasi immediatamente l'unghia del mio medio varcò la soglia di quello stretto ma elastico culo.
In realtà non feci altro che posizionare il dito nel punto giusto e fu lei, con il suo movimento sul mio cazzo a prenderlo dentro, sempre più in fondo, tanto che ad un certo punto sentii il mio cazzo, nella camera a fianco, ora tutti i suoi canali erano aperti e lei stava godendo senza freni.
"Dov'è il mio dito?!"
"Nel mio culo da puttana" rispose la cavallerizza
Allora mi gonfiai ed iniziai quella stimolazione con più vigore, mentre lei intuendo intensificò la cavalcata...
"Sto per venire" quasi urlò
"Voglio che vieni sul mio cazzo mentre ti tengo un dito in culo, sei proprio una bella cagna"
Assestò ancora qualche colpo sul mio pisello e poi crollò in un intenso orgasmo che le fece irrigidire i muscoli ed abbandonare su di me.
Era praticamente sdraiata su di me, con il cazzo ancora dentro e nessuna forza per un'ulteriore penetrazione, indossava ancora il vestito rosso che ormai le copriva giusto una striscia di pancia al di sotto del seno e sopra i suoi fianchi, era sfinita, sfiancata...
Le diedi qualche momento per riprendersi ma la sua serata da puttana non era ancora finita...
Si sollevò e finalmente estrasse il mio cazzone ormai moscio dalla sua fica zuppa e gonfia.
Ero bagnato, fino alle palle e sentivo il suo umore perfino sul mio culo.
Le dissi di pulire, di leccarmi, di assaggiare il suo sapore mentre mi sdraiavo per la lunghezza del divano.
Lei non se lo fece ripetere e tornò a dedicarsi al mio cazzo, prima leccando giusto la cappella poi succhiandolo con passione come se non le fosse bastato.
Poi di sua spontanea volontà passò alle palle, non dimenticandosi del mio cazzo però che continuò a segare rapidamente.
La mia verga tornò dura e pronta per un altro round ma all'improvviso mi stupii sollevandomi le palle ed infilando naso e bocca tra le mie chiappe, leccando quello che prima aveva solo assaggiato di sfuggita...
Era il colpo di grazia per me, sollevai le gambe per darle più gioco e le schiacciai la testa a me...
"Brava, così, leccami il culo. Sei una gran cagna"
Questa volta non volevo trattenermi e così iniziai a segarmi, sempre più forte, come se fossi solo, come se fossi a casa davanti a qualche porno.
Volevo sborrare, volevo liberarmi.
Così irrigidii le gambe e sentii lo sperma che era pronto a schizzare fuori.
"Fatti venire in faccia" e senza farselo ripetere sollevò il viso con la bocca aperta di fronte al me
Era lì, era pronta, era a mia disposizione, al mio servizio, questa puttana che in fondo era di un altro e questo raddoppiava la mia eccitazione...
Ancora qualche colpo ed esplosi, venendo scompostamente e mancando in parte la bocca, schizzandole sul naso, sulle gote, in fronte... Un casino.
Mollai il cazzo, ero cotto, sfinito, ma lei non era sazia, e con il viso ancora sporco riprese in bocca il mio stanco membro giocherellandoci...
"Passami il telefono" le dissi
Quella scena meritava un'ultima istantanea, che spero tu ti sia goduto a distanza caro marito.
E se leggere questo racconto ti ha trasmesso anche solo la metà dell'eccitazione che ho provato, posso dire di aver assolto il mio compito...
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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